GENIVOLTA – MONUMENTI
CHIESA PARROCCHIALE
L’edificio dell’attuale Chiesa Parrocchiale, intitolata a San Lorenzo Martire, sostituisce una chiesa seicentesca di dimensioni più ridotte e presente nel 1855 ma non più sufficiente alle esigenze del Comune la cui popolazione passava, nel corso del XIX secolo, da 800 a 1500 abitanti; la sua costruzione venne realizzata fra il 1857 ed il 1859.
La chiesa si compone di una navata unica con cappelle laterali; rialzato rispetto al piano della navata è il presbiterio fiancheggiato dalla sacrestia e dal campanile, innalzato anch’esso ex novo entro il 1861.
CAPPELLA DEI MORTI DI SAN LORENZO
La piccola cappella dei Morti di san Lorenzo è posta su un dosso lungo la strada per Soncino, nel luogo dove secondo la tradizione (supportata da alcuni ritrovamenti archeologici) si trovava l’abitato antico.
PALAZZO RIZZINI E LA FILANDA
In prossimità di P.za Marconi, (piazza della Chiesa) nella stretta via Parmigiani sorge il palazzo Rizzini (già Tenca poi Dilda) e la sua corte.
Questo palazzo, per la sua mole e per gli elementi stilistici in parte conservati, è insieme al Palazzo Vescovile, sede del Municipio, uno dei pochi edifici signorili di Genivolta.
In prosecuzione del palazzo intorno al 1920 venne costruita la filanda, avviata dal tedesco Giovanni Pfennigwesth (adottato dall’avvocato Giuseppe Rizzini).
Intorno agli anni ‘30 la filanda raggiunse i livelli di massima produttività arrivando ad occupare nel 1931 otre 150 persone, per lo più filatrici; durante il periodo bellico cominciò la crisi della filanda con contemporanei licenziamenti e riduzione del personale , ma lo stabilimento continuò ad operare fino agli anni Cinquanta.
PALAZZO VESCOVILE (ORA SEDE MUNICIPALE)
L’edificio sorge in Via Castello, al centro del nucleo abitato del paese.
Il Vescovado cremonese, proprietario fin dal Medio Evo di vasti terreni nel circondario, disponeva fin dal 993 in Genivolta di una residenza (o Palacium) che venne sostituita, alla fine del XVI secolo, da una nuova costruzione caduta poi in rovina.
Sulla stessa area venne ricostruito, a partire dalla fine del XVII secolo, il nuovo Palazzo Vescovile, costruzione iniziata nel 1686 dal Vescovo Settala e abbandonata poi dai suoi successori per due secoli.
Solo nel 1843, per volere del Vescovo Bartolomeo Casati, venne redatto un progetto di restauro dei corpi esistenti che vennero portati a compimento solo nel 1956-57 quando l’edificio fu adibito a nuova sede municipale.
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